Post dal titolo liberamente ispirato al celeberrimo saggio “Christiane F. – Wir Kinder vom Bahnhof Zoo“.
Benchè il titolo porti alla mente delle storie poco piacevoli, ho deciso di usarlo in modo provocatorio proprio per caratterizzare questa iniziativa assolutamente positiva e, soprattutto, educativa.
Io c’entro poco, ma mi faccio accanito sostenitore dell’iniziativa “Pedibus“. I veri protagonisti sono loro: i bambini che ogni mattina -vento, neve o pioggia- vanno a scuola o all’asilo. Fino ad pochi anni fa c’era la pessima abitudine di accompagnare i nostri figli fin sulla soglia della scuola con l’auto. Una fila interminabile di macchine, per lo più con un solo bimbo a bordo, il cui unico effetto certo era quello di rendere irrespirabile l’aria.
Sono ormai tre anni che questa iniziativa va avanti ed i piccoli protagonisti continuano a divertirsi un sacco. Devono imparare a muoversi per strada, aiutare i più piccini e, soprattutto, partire dall’idea che l’auto non è una necessità, ma piuttosto un ripiego per spostamenti importanti. Per andare a scuola o dagli amici, una bella passeggiata è davvero il massimo (specie con la bella stagione).
Orgogliosamente “abusivi”.
Il cosiddetto pedibus non è certo una novità, nè quello che questi bimbi stanno facendo è un qualcosa di straordinario. Quello che però ha reso relativamente famoso questo gruppo di ragazzini, è che si è riunito spontaneamente, senza alcuna direttiva ufficiale da parte delle istituzioni, le quali spesso premono per aderire ad un certo protocollo.
L’idea di promuovere il pedibus è senz’altro positiva ed è certamente apprezzabile lo sforzo che sia il Comune che la Scuola stessa stanno facendo per allargare la cerchia di persone coinvolte. La questione, tuttavia, sta proprio nell’ufficialità dell’iniziativa.
Ufficialmente, infatti, il nostro gruppo NON fa parte del pedibus comunale: i bimbi non indossano pettorine iridescenti, non seguono un percorso preciso, non osservano “fermate” precise, e così via. Non c’è nulla da firmare e non ci sono obblighi, nè doveri: chi vuole si associa per aumentare il divertimento.
Se si trattasse di un servizio Taxi, potrebbe definirsi “abusivo”. In effetti amiamo definire il nostro pedibus come “orgogliosamente abusivo”.
Il nostro gruppo di piccoli amici per le istituzioni non esiste, ciononostante, il numero di adesioni è via via aumentato, specie con l’arrivo della bella stagione.
Perchè questo successo?
Forse proprio perchè non ci sono obblighi di presenza e ciascuno è tenuto a seguire gli orari in base ad una propria responsabilità. L’incentivo ad essere puntuali è senz’altro il divertimento di incontrarsi al mattino e fare una passeggiata tutti assieme.
Inoltre, a dispetto delle aspettative, anche il numero di genitori che si uniscono è notevole. La loro presenza non è indispensabile, poichè i bimbi sarebbero capaci di andare quasi da soli, tuttavia il segno che l’iniziativa è piacevole è nettamente tangibile.
Non posso infine concludere senza menzionare la nostra coccolatissima signora Elena, che ogni mattina ci aspetta al passaggio pedonale per farci attraversare con immensa gioia.
Un grazie di cuore a tutti coloro che credono e collaborano perchè iniziative come queste vadano avanti. Fatelo anche senza pezzi di carta firmati: è ora che i pedoni si re-impossessino della città.